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libro ii. | 175 |
tazioni loro stanze belle e ornate per far mercati, spaziose, con banchi da far conti: e oltre a questo una stanza o più, che serva per fondaco ovvero magazzino, sicchè la sua mercanzia in casa possa servare e contrattare. Le quali stanze siano libere ed espedite dalle altre della famiglia, per la ragione di sopra assegnata: e oltre a questo debbano avere ad essi una abitazione o più per i forestieri da riceversi, perocchè ad essi è necessario tenere di più mercanti amicizie e benevolenze; la quale abitazione similmente dalle altre stanze sia separata e libera. Dopo questo debbono avere ancora fosse per frumenti, ampie canove e oliarii, perchè di ciascuna di queste cose accade far mercanzia; come appare per il disegno1.
Gli studenti nelle case loro devono avere alcuna comoda stanza a piano libera, dove sicuramente possano venire quelli che hanno bisogno di loro scienza ovvero arte; e delle altre parti si tratterà nelle case dei nobili, dove si metterà le simmetrìe delle stanze e parti delle case.
Nell’ultima parte delle case private è da considerare delle case dei nobili ovvero palazzi, le quali più parti ricercano che le predette. In prima debbano avere l’atrio e il cortile, stanze per i forestieri libere a piano e separate: stanze dove si possano ridurre i cittadini, una sala come pubblica, triclinii per l’estate e per il verno, cucine, stalle ampie, canove, e ultimatamente un giardino secondo la condizione del cittadino o gentiluomo, delle quali parti al presente dichiarerò le proporzioni insieme con altre parti meno principali. Ma per cominciare dalle parti esteriori e prime, dico che il palazzo deve avere un sossello con un gradetto sotto ed intorno di quello, sopra i quali posi l’imbasamento. Il sossello, secondo Vitruvio2, deve essere un piè alto un
- ↑ Non è specificato quali siano i disegni delle case dei mercanti, nè la distribuzione di essi è tale che li possa far comprendere.
- ↑ Vitruvio (V, 6) non dà queste misure, scrivendo: Gradus spectaculorum, ubi subsellia componantur, ne minus alti sint palmo pede, ne plus pede et digitis sex: latitudinis eorum ne plus pedes duo semis, ne minus pedes duo constituantur. Si scusi l’errore proveniente dal corrotto codice vitruviano, tuttavia non s’intenderà come sia caduto in fallo l’autore credendo essere il subsellium ossia scaglione de’ teatri, una cosa stessa con quel grado rialzato che murello chiamasi, e ne’ palazzi italiani si faceva appiedi alla fronte e per solidità,