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parte della casa renda fetore, e se pure non si facesse nella sommità della casa, almeno è necessario farlo sopra del destro dove si siede, perocchè facendolo più basso, come molti usano di fare, ne segue due inconvenienti: il primo, che per quello il vento alcuna volta entra e perviene al luogo della residenza: l’altro, che per il vento rende fetore il necessario, le quali cose ho detto doversi evitare. Oltre a questo si può ordinare la fossa che riceve l’immondizia al medesimo effetto in questo modo: facciasi la fossa alquanto più arcta1, ovvero piramidale in fondo curva, nel qual fondo 25 o 30 some si metta di grossa arena, per la quale tutta l’orina, potissima causa della putrefazione, sarà attratta, e le materie grosse rimanendo senza le liquide minor corruzione ricevano.


CAPO V.

Delle cantine e degli oliari.

Perchè il vino è liquore, per il quale, debitamente preso, molto si ristora la natura umana, per questo è da considerare il modo nel quale meglio si conservi: dove è da sapere che le canove devono essere volte verso tramontana2, massime quelle che non sono molto sotterra, sicchè la frigidità della terra nell’estate supplisca alla plaga assegnata3, perocchè l’eccessivo calore massimamente corrompe il vino, come per esperienza si vede: sicchè non essendo le canove assai sotterra, sia supplito con la plaga fredda, e non potendo voltarle verso borea, il quale è vento freddo e secco, sieno volte verso ponente, la quale ancora è plaga frigida. Alcuni forse opporranno (benchè questo l’esperienza lo confermi), dicendo che essendo la natura del vino calda e umida, benchè del potente vino sia calda e secca come di quella dove consiste

  1. Ristretta. Un modo affatto simile fu, pochi anni sono, proposto come cosa nuovissima.
  2. Vitruvio I. 4. e VI. 9. Palladio I. 18. Qui l’autore traduce Cella vinaria per canova, come l’antico volgarizzatore de’ dialoghi di S. Gregorio.
  3. Cioè all’aspetto di tramontana.