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libro ii. 155


..........Heu sortis iniquae

Natus homo in terris animalia cuncta quiescunt

Inrequietus homo.

Simonide filosofo antico eziandio diceva che l’uomo come mortale e transitorio non dovea avere cura di cose perpetue, ovvero non proporzionate alla vita sua; perocchè i mortali cose mortali e basse, gl’immortali le immortali ed alte dovevano sapere trattare e mettere in uso. Questo considerando più uomini moralissimi romani, umili e basse case vollero abitare, siccome fu Valerio Pubblicola, Menenio Agrippa, C. Fabio, Attilio Regolo, Q Emilio, Q. Cincinnato, e tutta la famiglia Elia una povera casetta volle per abitaculo, e molti altri dei quali quasi il numero è infinito. A questo fine molti evangelici si sono indotti per altre ragioni ed autorità, presupponendo l’anima umana essere immortale, come per molte suasive e forti ragioni e invincibili autorità si dimostra: e oltre a questo, gli uomini in questa vita mortale essere viatori. D’onde ne segue che e’ non sia da edificare, non da fare mansioni quaggiù in terra, per le quali cure l’uomo si distrae dalla felicità sua e ultimo fine: ma con buone e sante contemplazioni e operazioni deversi passare questo nostro breve corso di vita: la qual cosa benchè con infinite quasi autorità evangeliche si possa roborare, quelle pretermettendo come manifeste di assegnare, nientedimeno un’autorità ed un esempio solo assegno: l’autorità è di Salomone nei Proverbii al XXX.o capitolo, dove dice: Mendicitatem et divitias ne dederis mihi; tribue et tantum victui meo necessaria; ne forte satiatus illiciar ad negandum, et dicam: Quis est Domninus? L’esempio di Metusalem che per rivelazione divina intendendo la vita sua dovere essere di settecento anni, non volle pure una capanna fabbricare, siccome appare nella bibbia e vita sua (1). Quanti eziandio della legge evangelica abbino esortato la spontanea povertà, non sarei sufficiente ad enarrare. Queste ragioni, quando universalmente e di necessità concludessero, questa parte d’architettura saria, inutile ovvero illecita: e però non mi pare opportuno rispondere a quelle, non come gli Epicurii che la somma

  1. Ciò veramente nella Bibbia non appare.