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libro i. 145

con compagnia d’alcuna delle seguenti1; la seconda è nominata cretone alla prima simile, ma più terrestre e dolce; la terza è detta sabbione maschio, di colore bigio, più grossa che la seconda; la quarta è appellata terra bianca, più dolce e fragile dell’altre; la quinta è terra rossa detta rubrica, buona quanto la seconda; la sesta ed ultima si cava dalle residenze delli fiumi, in bontà mediocre. Ma tutte queste predette specie bisogna che siano nette, cioè non calcolose, arenose, veramente nicchiose, perchè ciascuna di queste mistioni sono cagione di fare le pietre frangibili e indurabili2.

Dopo questo a perfezione della detta artifiziale pietra si debba avere avvertenza che la detta pietra o mattoni si tenghino fatti per non piccolo tempo prima che sieno cotti, e quanto maggiore tanto meglio. Onde gli antichi innanzi che gli ponessero a cuocere due anni fatti gli tenevano; secondo questo, a quelli di Attica era proibito fare di queste pietre, se prima cinque anni la malta non fosse stata rimenata. Oltre questo è da sapere come a fare le predette pietre o mattoni, il tempo della primavera è attissimo e convenientissimo, però che nel solstizio si fendono, perchè l’eccessiva calidità del sole nella malta umida resolve tante parti di quella che causa la dissoluzione nel continuo: così nel tempo del verno e autunno per le pioggie non si possono diseccare, e per i freddi similmente si dividono e frangono. Ultimo circa a questa materia è da sapere che i mattoni devono essere diligentemente all’ombra diseccati, poi allo scoperto che all’aere sono alquanto dissecati3, e dopo il tempo detto si devono mettere a cuocere.

Circa alla forma loro, prima non è da tacere quelle che gli antichi usavano. La prima fu da loro chiamata Lidio, lungo un piè e mezzo, largo un piè; la seconda, usata in Grecia, fu nominata Pentadoro, cioè

  1. Il codice sanese (f.° 11. r.°) legge più correttamente: Et questa perchè per se sola troppo si stringe, non è bona se non mestichata con alchuna delle seguenti.
  2. In questo ed in simili casi io non citerò autorità di Vitruvio, di Plinio, di Tauro Palladio o di altri scrittori, perchè sebbene fra i precetti dettati qui da Francesco alcuni ve n’abbiano già da altri prescritti, pure in maggior parte ei li attinse alla propria sua pratica ed esperienza. Nicchiose per conchigliari.
  3. Manca il senso. Il codice sanese legge: Poichè allo scoperto in le are sonno alquanto desichati.

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