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libro i. 129

trovo esser passati. Onde benchè ad alcuni paia quest’arte d’architettura essere ai dì nostri ritrovata, intesi i fondamenti, regole e conclusioni d’essa, si potrà facilmente conoscere la moltitudine degli errori e mancamenti che in tutti i moderni edifizi sono.

Non dubito da molti sarò in alcune parti ripreso, perchè non è possibile ad ogni uomo satisfare per la varietà degli appetiti, ma non avendo di questo molestia, questo merito solo delle fatiche mie aspetto, che da qualche intelligente in alcuna parte mi saranno rendute grazie, se non come determinatore, almeno come motore degli altri più sublimi e virtuosi ingegni. E perchè approvata sentenza è di tutti i platonici e peripatetici filosofi, la divisione di qualunque tutto nelle parti sue essere una delle principali vie per le quali a notizia della cosa ignota si perviene1, non deviando da questa opinione, affermo l’arte e scienza dell’architettura, della quale secondo le forze del mio debole ingegno intendo trattare sufficientemente, in sette principali trattati doversi dividere2, dei quali questo debba essere l’ordine preso dalle materie e principali soggetti d’essi.

Il primo debba determinare di tutti i principii e norme necessarie e comuni a ciascheduno degli altri, seguendo la sentenza d’Aristotile nel principio della Fisica, dove insegna che dalle cose universali nelle singolari nelle scienze bisogna procedere3; dopo questo, perchè il primo edifizio che all’uomo sia bisogno di fare è la casa, ovvero l’abitazione sua.

Il secondo libro debba dichiarare le parti che alle comode e convenienti abitazioni delle case e palazzi si ricerca; essendo l’uomo animale sociabile, nè potendo separato comodamente vivere.

Il terzo debba dimostrare li concedenti (sic) ornamenti dei castelli e città: e perchè l’uomo naturalmente e per rivelazione si conosce fattura della prima cagione agente e ultimo fine, e con lui avere similitudine, a gloria sua, poi alla congregazione debba edificare un tempio

  1. Aristotelis, Politia, I, 1.
  2. Sta scritto in margine: Divisione del libro in sette trattati. Adattandomi all’uso dei tempi nostri, terrò in vece che il trattato sia diviso in sette libri.
  3. Physicae auscultationis, II, 1.

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