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SALMO IV.
In finem in earminibus, Psalmus David | Per la fine: Salmo, e cantico di David |
1. CUm invocarem exaudivit me Deus justitiæ meæ: in tribulatione dilatasti mihi: | 1. Allorchè io lo invocai esaudimmi il Dio di mia giustizia: tu nella tribolazione mi apristi strada spaziosa. |
Miferere mei, & exaudi orationem meam. | Abbi pietà di me, ed esaudisci la mia preghiera. |
Ter la fine tc. Le prime parole di questo ritolo: per la fine secondo
alcuni significano, che il salmo non è da essere cantato
in alcun giorno determinato ( come di altri salmi è notato, che
in un darò giorno della settimana si recitavano, o in qualche so- 1
lennità ), ma in qualunque giorno, e in qualunque tempo possa I
cantarsi in perpetuo: Altri poi intendono accennarsi con questa
espressione, che il salmo risguardi quel tempo che gli tòrci chiamavano: il futuro avvenire, viene a dite il tempo del Messia, e i
misrerj di lui» e della sua Chiesa; perocché Cristo è la fine della
legge, c di tutti i profeti. Salmo, e cantico, ovvero salmo del
cantico vuoisi» che sia detto ciascuno di quei salmi, che si cantavano
colla accompagatura degli strumenti da fiato, e da corda.
Vedi Gentbr. in ps. LXVII. Notisi, che l’antica Volgata in
vece di: in Carminibut psalmut David, 1 porta: ptalmut cantici
David; 1 LXX. in psalmis canticum David.
Ver s. i. allorché io lo invocai tc. Comunemente gl’interpreti
riferiscono questo salmo al tempo della guerra di Assalonne, come
il precedente.
Il Dio di mìa giustizia. Dio autore» principio di mia giusti- t
zia, come spiega S. Agostino, ovvero Dio difensore disila giusta
mia causa.
Tu nella tribulaiont tc. Tu nelle angustie, a cui ridotto m*
aveano i miei ritmici, mi apristi la via per iscampare dalle loro
mani.
Abbi pitti di mt, tc. Benché co non mi abbi mancato del tuo
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