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SALMO II. 29
3. Dirumpamus vincula eorum: & projiciamus a nobis jugum ipsorum. 3. Rompiamo i loro lacci, e rigettiam lungi da noi il lor giogo.1
4. Qui habitat in cœlis irridebit eos: & Dominus subsannabit eos. 4. Colui che ne’ cieli risiede, si burlerà di costoro, e il Signore gli schernirà:2
5. Tunc loquetur ad eos in ira sua, & in furore suo conturbabit eos, 5. Allora egli parlerà ad essi nella sua indignazione, e nel suo furore gli atterrirà.3
6. Ego autem constitutus sum rex ab eo super Sion montem sanctum ejus, prædicans præceptum ejus. 6. Ma io da lui sono stato costituito re sopra Sionne (sopra) il monte santo di lui, affine di annunziare i suoi precetti.4

    polo, e de’ principi della sinagoga, che si uniscono a far guerra a Dio, e al Cristo, a quel Cristo, che era l’unica speranza della nazione; nè vedevano gli infelici quanto vani riuscir doveano tutti i loro tentativi.

  1. Vers. 3. Rompiamo i loro lacci. Parole de’ nemici di Dio, e del Cristo, di cui dicon essi in sostanza quel, che leggesi Luc. XIX. 14. Non vogliamo costui per nostro Re. Rigettando il Cristo rigettarono insieme il Padre; imperocchè chi non onora il Figliuolo, non onora il Padre, che lo ha mandato. Jo: V. 23.
  2. Vers. 4. Colui che ne’ Cieli risiede, ec. A questi principi della terra che abitano in case di fango (Job iv. 19.) oppone la maestà di colui, che ha per suo trono il cielo. Dio saprà far servire alla sua gloria tutto quello, che i nemici suoi sapranno inventare per umiliare, e abbattere il Cristo, e la fede da lui predicata.
  3. Vers. 5. Allora egli parlerà, ec. Allora dinota il tempo stabilito ne’ suoi consiglj da Dio per prendere vendetta di tutto quello, che gli Ebrei faranno contro Cristo, e contro la Chiesa. Tempo verrà, che egli si farà sentire co’ suoi flagelli, e sterminerà col braccio de’ Romani la infelice nazione, la quale non solo non volle riconoscerlo, e adorarlo, ma perseguitò ancora i suoi adoratori.
  4. Vers. 6. Sopra Sionne, ec. Egli è notissimo come in una parte di questo monte era la reggia di Davidde, in un’altra parte doveva edificarsi dipoi il tempio, onde dicesi il monte Santo. Con questa figura però è indicato insieme il regno, e il sacerdozio di Cristo, e la Chiesa di lui, la quale ebbe ivi, per così dire, la culla. E al sacerdozio di Cristo appartiene l’annunziare agli uomini la legge del Signore. Il Figliuolo adunque mandato sulla