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progressivamente crea: la società è per essenza un «organismo morale». E questo organismo morale ha a sua volta la sua ragione d’essere in quella vita spirituale più alta che esso rende possibile all’uomo di raggiungere e che noi, dando alla parola un senso un poco più ampio e più elevato dell’ordinario, possiamo chiamare «religione».
III.
Se la società è essenzialmente una unità morale, un organismo, essa deve avere una organizzazione corrispondente: la forma naturale della società è l’accentramento aristocratico intorno ad un sistema direttivo. La sorgente del diritto è l’unità morale della vita sociale, non la molteplicità che intorno ad essa si accentra. Il diritto nella sua forma più alta è l’unità morale stessa: non vi sono altri diritti. Quindi l’individuo non ha mai propriamente diritti, o meglio ha soltanto i diritti che gli conferiscono i suoi doveri. Egli può avere diritti storici: vale a dire può avere il diritto che gli conferisce la tradizione ereditaria della forza: ma idealmente non ha diritto. Molti di fatto possiedono, ma nessuno ha idealmente il diritto di possedere: il soggetto ideale del diritto è uno solo: è la società nella sua costituzione ideale. Di fronte alle esigenze ideali della società nessuno può vantare diritti: anzi la persistenza di diritti storici tradizionali, non fondati su esigenze ideali, è per la società un segno di inferiorità morale.
Questo vale anche degli elementari diritti che si considerano come il possesso imprescrittibile di ogni persona. Di fronte al diritto barbarico primitivo, che era pura forza e che dava in balia dell’egoismo di pochi la libertà e le sostanze di innumerevoli soggetti, ha potuto apparire un progresso la proclamazione dei diritti dell’uomo: ma questa era in realtà la proclamazione di un ordine morale migliore: era la affermazione di uno stato nuovo delle coscienze che voleva rendere possibile al maggior numero il conseguimento di condizioni più umane di vita nel senso che anche ad essi doveva essere possibile la partecipazione alla vita morale ed ai beni superiori della spiritualità umana. La democrazia ha quindi questo solo senso: che