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tura. Questo deve mettere in guardia contro ogni apprezzamento troppo esclusivo del «fatto», dell’esperienza, della constatazione scientifica. In questa esperienza, in questa constatazione entra sempre, anche se non avvertito, e spesso in modo prevalente, un elemento filosofico. Ogni preteso fatto non è mai il fatto assoluto: ma il fatto come lo vediamo noi uomini (noi non possiamo fare altrimenti, ma non dobbiamo dimenticarlo) e uomini di una certa civiltà, di una certa età, di un certo indirizzo. È per una specie di semplicità filosofica che la scienza considera il suo punto di partenza come qualche cosa di granitico, di assoluto. Non vi sono fatti in senso assoluto. Chi volesse scindere i fatti e le teorie sarebbe come chi volesse mettere da una parte la materia, dall’altra le forze: non tarderebbe ad avvedersi che la sua pretesa materia è un conglomerato di energie e che, tolte queste, non rimane più nulla di chiaramente afferrabile. Analogamente ogni preteso fatto implica in sè un compendio di innumerevoli esperienze e teorie: e si oppone, come fatto, solo relativamente alle «nuove» teorie che si vuole su di esso edificare.

Questo non contrasta per nulla, si comprende, col principio metodico che ogni sapere deve cominciare coi fatti ed avere nei fatti il suo fondamento. In qualunque campo noi dobbiamo partire dai fatti; vale a dire cominciare con raccogliere, in quel modo che la nostra preparazione e la nostra mentalità ci permettono, il massimo numero di elementi della esperienza, vale a dire di elementi della realtà. Dal concorso e dal conflitto di questi elementi sorgono le teorie, sorge una modificazione della stessa nostra mentalità complessiva e perciò anche del nostro modo di apprendere i fatti: l’esperienza dopo la teoria non è più la stessa esperienza di prima: si vede meglio, si vede più a fondo, si vede altrimenti. Con questa nuova mentalità si accolgono nuove esperienze e così lo spirito progredisce per una elevazione insensibile di tutto l’essere proprio verso nuove altezze. Fatti scientifici e teorie filosofiche sono dunque elementi inscindibili: nel fatto di oggi confluisce la teoria di ieri, e nella teoria di oggi si prepara il fatto di domani. Nella scienza di oggi e nel suo modo di apprendere i fatti, vivono, come cristallizzate, teorie filosofiche e mentalità fissate in una specie di disposizione collettiva: ma anche nella filosofia di oggi vive già