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tutti i cuori umani: essi sentono che solo questo fattore ideale può dare ad un movimento forza e valore. L’ideale, sia nella forma di chiaro e conscio pensiero filosofico, sia in quella di presentimento oscuro e diffuso, penetra dappertutto nel meccanismo delle azioni sociali, che per questo appunto non è più solo un meccanismo: anzi è ciò che in fondo lo dirige e lo orienta; gli sta dinnanzi come un fine o come un’utopia e si realizza in esso a poco a poco. Come possiamo dunque lamentarci che il pensiero non penetri e non plasmi la nostra vita sociale? E per qual ragione vi possono essere età, come la nostra, nella quale tutti quelli che non sono acciecati da interessi o da preconcetti sentono più acutamente che mai il bisogno di un rinnovamento ideale della vita? E quali sono le vie ed i mezzi per giungervi? A tutte queste domande noi potremo rispondere solo se affronteremo la questione nei suoi principii e nelle sue connessioni con i problemi filosofici fondamentali: soltanto così potremo vederne nitidamente il senso e la portata e metterne in piena luce le conseguenze.

Un tale procedimento porta però con sè, quando esso è applicato, come nel caso nostro, ad un singolo problema, un duplice inconveniente. Il primo è che si riattacca ad una concezione filosofica complessiva che è impossibile anche solo abbozzare, e più impossibile ancora dimostrare. Ma l’inconveniente non è così grave come a primo aspetto potrebbe apparire. I sistemi filosofici non si dimostrano, almeno nel senso che si dà ordinariamente a questa parola: ciò che non costituisce affatto una inferiorità della filosofia, perchè la dimostrazione logica è sempre solo una operazione subordinata e sussidiaria dello spirito. La importanza capitale non risiede per la filosofia nella dimostrazione, ma nella visione geniale, nella sintesi. Ed a questa nessuna dimostrazione, se lo spirito non è preparato, può condurre. La dimostrazione, se così vuol chiamarsi, è soltanto la successiva estensione del punto di vista fondamentale, che la sintesi ha creato, a tutti i campi, a tutti i fatti, a tutte le teorie subordinate: quando un principio spiega in questo modo la realtà rispandendo su ogni parte di essa una luce eguale, eliminando le contraddizioni, facendoci penetrare nell’interno delle cose stesse, esso è stato dimostrato. Non si creda del resto che avvenga diversamente nella scienza. Anche qui ogni scoperta,

P. Martinetti Saggi e Discorsi. 5