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nesimo ha le sue radici in quella reazione mistica contro il politeismo pagano che comincia già con l’orfismo greco; d’altra parte ha il suo antecedente speculativo nello svolgimento del pensiero filosofico greco, dagli eleati ai neoplatonici. E l’uno e l’altro elemento si riscontrano egualmente nel movimento che precede la riforma: movimento condizionato tanto dal fiorire della mistica quanto dall’intenso rinnovamento intellettuale dell’umanesimo.

Questi due aspetti della reazione religiosa costituiscono generalmente due correnti distinte; ma ciò non vuol dire che il carattere «mistico» escluda il carattere «speculativo» o viceversa. Anzi può dirsi che la distinzione delle due correnti è data solo dalla prevalenza, non dalla presenza esclusiva dell’uno o dell’altro carattere. Nella corrente orfica, p. es., si svolge anche un certo movimento speculativo, mentre dall’altra parte il carattere religioso e mistico compenetra anche la speculazione platonica. Nè è meraviglia che gli spiriti mistici, i quali reagiscono specialmente contro il paganesimo religioso, sentano parzialmente anche essi il bisogno d’una rielaborazione del fondamento teoretico: bisogno che si rileva in essi sovente per via d’un’interpretazione allegorica dei dogmi antichi, in una forma che può coprire anche le più audaci speculazioni. Onde in certi casi è difficile decidere se ci troviamo dinanzi ad un eretico o ad un filosofo. Nella maggior parte dei casi tuttavia l’un carattere prevale decisamente sull’altro: dove la reazione è in prevalenza mistica, abbiamo una riforma religiosa od un’eresia; dove è prevalentemente speculativa, abbiamo un movimento filosofico.

Questo fugace sguardo sul processo dell’evoluzione religiosa ci permette di caratterizzare così in modo preciso il posto che nello stesso occupa la filosofia: esso è un rinnovamento speculativo del materiale teoretico dei simboli religiosi ed il suo sorgere è strettamente connesso col passaggio dal simbolismo estetico al simbolismo razionale, logico. Essa è perciò sempre, quando sia considerata nella sua totalità, nella quale si integrano i momenti discordi ed opposti, aspetto e fattore vitale d’un grande movimento religioso; e l’apparente suo conflitto con la religione non è l’antagonismo sterile di due forze straniere ed ostili, ma è una semplice forma di quella lotta fra le tendenze