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tutto il pensiero filosofico, che, trasformando gradualmente la concezione riflessa del mondo, trasforma nello stesso tempo in modo quasi inconsapevole quell’intreccio oscuro di tendenze, di sentimenti, di intuizioni spontanee, su cui l’uomo fonda la propria vita ed i suoi rapporti supremi con la realtà. E quanto diverso non ci apparirà ancora il valore sociale ed umano della filosofia, specialmente nell’età nostra, che invano tenta di celare sotto un’apparenza di splendore la sua miseria spirituale! La questione sociale, si è detto, è anzitutto una questione morale; ma la questione morale, possiamo aggiungere, è anzitutto una questione religiosa. Ciò che arma Luna contro l’altra in dura lotta le potenze del secolo è l’assenza d’un ideale religioso sinceramente e profondamente sentito: e questa mancanza di religiosità non è dovuta come si crede generalmente, al progresso dello spirito scientifico, il quale non ha veramente in se nulla di irreligioso, ma all’arresto della coscienza collettiva in forme religiose che sono diventate un ostacolo funesto al progresso dello spirito. Quale vita religiosa è ancora possibile quando lo spirito adulto in seguito alla riflessione personale è costretto a respingere da sè od a trasformare interamente le convinzioni di cui è stata nutrita la sua prima giovinezza? Un rinnovamento della vita religiosa si impone come la maggiore necessità sociale del tempo nostro; e questo rinnovamento verrà, com’è naturale, non dal seno dell’ortodossia, ma da coloro che, liberi dai vincoli del dogma, sentono vivo in sè il bisogno dell’elevazione religiosa; questo rinnovamento sarà, come in ogni tempo è stato, opera della filosofia.

Contro questa concezione del compito della filosofia si potrebbe opporre che le religioni sono formazioni storiche collettive, superiori all’arbitrio individuale. «I sistemi dei filosofi, scrive il Paulsen, le teorie degli scienziati, le dottrine dei teologi passano come vanno e vengono fra mattina e sera le nubi del cielo, mentre i grandi simboli religiosi sono come gli astri che compiono il loro corso eterno ed immutabile, anche se vengono per qualche momento oscurati dalle nubi». Una religione astratta, filosofica, non è possibile; una religione non si pasce di formule astratte, ma di simboli concreti; ed un sistema di simboli non può mai essere la creazione arbitraria d’un individuo. Ma non è difficile a questo proposito vedere che altro