sione d’uno stato anormale, diventa per l’uomo la rivelazione graduale ed indiretta d’una realtà normale, suscita e coltiva nello spirito umano il presentimento d’una natura delle cose più alta e della possibile nostra unione con essa. Questo fatto di apprendere l’incondizionato pel sentimento è ciò che costituisce secondo lo Spir la religiosità. Il primo grado di questa vita superiore secondo la norma è la moralità: che presuppone un primo presentimento della verità suprema, dei fini superiori che scaturiscono all’uomo dalla coscienza del suo vero essere, dalla sua natura normale: soltanto, questo presentimento della realtà normale non è ancora una affermazione esplicita. Il secondo grado è costituito dalla religione propriamente detta: che, considerata nella sua purezza da ogni elemento egoistico inferiore, è elevazione cosciente dello spirito alla realtà incondizionata. Essa è da principio opera del puro sentimento: ma nella sua forma più perfetta accoglie in sè la luce della ragione e diventa religione filosofica. In questa, come nella forma più alta della vita, culminano l’attività teoretica e la pratica: la prima, come filosofia, fonda, illumina e guida il sentimento; la seconda, come sentimento ed attività religiosa, sorregge e vivifica il pensiero e ne incarna nella vita le conclusioni supreme.