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zione, la manifestazione, l’incarnazione del divino. Noi non dobbiamo pensare che quegli antichi contemplatori delle cose che furono i primi iniziatori della vita religiosa non distinguessero tra i fenomeni come tali ed il misterioso principio che in essi presentivano. Ciò che essi veneravano nelle forze sovrumane del cielo e della terra non era l’elemento materiale, ma l’infinito vivente che per esso si rivelava, il divino che l’anima loro afferrava nelle sue manifestazioni visibili in modo indeterminato ed ancora del tutto primitivo.

La degradazione dei miti a pure immaginazioni poetiche ha luogo soltanto più tardi quando ciò che in origine era una geniale visione religiosa diventa una concezione tradizionale: allora il senso un dì chiaro e profondo dei simboli si oscura: ciò che non era se non la veste diventa la sostanza del mito. Ed allora accade per i miti ciò che più tardi si rinnoverà in un altro periodo dell’evoluzione religiosa per i dogmi. I poeti, questi veri teologi dell’età mitologica, si impadroniscono degli elementi mitici, li raffinano artisticamente, li unificano, vi intessono tradizioni storiche e leggende nazionali: così sorgono i sistemi complicati delle mitologie, che sono vere stratificazioni successive di elementi mitici, i quali ci presentano come in un sol piano di prospettiva innumerevoli concezioni religiose di età differenti, il cui senso è per noi quasi del tutto perduto. Questo ci fa comprendere perchè certi, miti presentino talvolta un senso filosofico profondo e tuttavia ogni interpretazione continuata — sia euemeristica, sia allegorica o naturistica — d’un sistema mitologico conduca a risultati inaccettabili. Per ben comprendere il vero senso dei miti bisogna penetrare al di là dei sistemi assurdi e grotteschi delle favole mitologiche, mettere bene in luce in mezzo alla vegetazione parassitica del periodo secondario e terziario della fioritura mitica i simboli religiosi primitivi ed attraverso al poetico velo del simbolo penetrare l'intuizione religiosa che vi ha dato origine. Allora noi potremo trovare anche nei miti più strani qualche cosa di esplicabile e di umano: perchè alcunché di analogo a quella forza che suscitò nel pensiero degli antichi veggenti le divine fantasie del mito vive oggi ancora nella stessa anima nostra.

Noi denomineremo questo primo periodo della vita religiosa il periodo mitico od estetico. Oggi che l’arte — come la filoso-