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vina, è un imperio religioso. La profonda influenza che la morale kantiana ha potuto esercitare sopra la sua età e il fascino che anche oggi essa esercita sopra le più nobili coscienze è dovuto appunto a questo: che essa è un insegnamento religioso sotto forma di un imperativo morale. Tale è infatti l’aspetto sotto cui è apparsa la filosofia critica ai suoi contemporanei: e tale era in realtà il suo spirito animatore. Noi abbiamo ancora notizia della profonda azione esercitata dai corsi di teologia nazionale che Kant teneva dinanzi ai giovani teologi, perchè, come egli si esprime, «si diffondesse per tutta la patria tedesca la chiara luce d’una religiosità razionale»; e la letteratura teologica del tempo abbonda di trattati, raccolte di prediche, catechismi, informati ai principii kantiani. Quest’influenza si è estesa, strano a dirsi, anche nel campo cattolico. È noto il favore che incontrò Kant verso la fine del secolo XVIII presso le Università cattoliche della Germania meridionale. Il padre Reuss, professore a Würzburg, viene a visitarlo a Königsberg anche a nome del suo vescovo. E sono anche qui numerosi i volumi di prediche cattoliche, i libri di devozione, i catechismi, ispirati alla filosofia kantiana: un cappellano di Heidelberg viene nel 1803 accusato d’aver modificato la liturgia per adattarla ai principii kantiani; un benedettino anonimo pubblica nel 1796 un elogio di S. Benedetto secondo lo spirito kantiano. E questo, diciamolo a titolo di curiosità, è anche l’aspetto sotto cui è apparso Kant ai primi suoi ammiratori dell’estremo Oriente. In un catechismo buddista giapponese Kant è posto fra i bodhisattvas, ossia fra i saggi destinati a rinascere come Buddha; e un anonimo riferisce, in una rivista cinese, d’aver assistito a riti cerimoniali celebrati nei seminari filosofici giapponesi in onore dei quattro grandi saggi del mondo: Buddha, Confucio, Socrate e Kant.

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Il valore del pensiero kantiano per l’età nostra non è quindi soltanto un valore filosofico, ma anche culturale e religioso. La vita del secolo nostro si agita ancora in mezzo ai contrasti che hanno occupato per secoli il pensiero: fra il materialismo, l’incredulità e la licenza da una parte, il dogmatismo, la super-