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Le religioni e le rivelazioni storiche sono anch’esse, nella loro parte dogmatica, travestimenti simbolici tradizionali, che hanno la loro ragion d’essere nell’educazione religiosa delle moltitudini. Ciò che in esse è importante non sono i dogmi — che sono puri simboli e variano da religione a religione — ma il contenuto morale che è il solo punto in cui esse si accordino. Il che non vuol dire che la religione si debba ridurre alla morale; ma che la sola rivelazione religiosa che noi abbiamo è la legge morale e che perciò tutte le rappresentazioni con cui e le religioni e le filosofie la circondano e la spiegano hanno per fine primo ed essenziale di svolgere e rafforzare negli uomini la coscienza della legge e la pratica del dovere.

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Io non ho voluto esporre qui in rapido abbozzo le linee fondamentali della concezione kantiana se non per mettere in luce la grandezza e la potenza di questo pensiero; e per mostrare nello stesso tempo quanto sia vivo e vicino a noi e come esso penetri e diriga ancora tutto il movimento del pensiero contemporaneo. Nessuno dei filosofi moderni può sotto questo riguardo essere messo anche lontanamente con lui in paragone. Certo anche Kant è stato un uomo: vi sono nello svolgimento del suo pensiero manchevolezze, incertezze e, sopratutto sotto l’aspetto della forma esteriore, esuberanze di distinzioni e classificazioni sistematiche, che sono la parte mortale della sua dottrina. Questo ha fatto anche sì che la sua filosofia sia stata interpretata in vario modo: i teologi hanno sulla sua fede morale edificato una nuova teologia, i filosofi naturalisti hanno eretto la sua parte negativa in sistema e ci hanno dato un Kant scettico e positivista. Ma questo era già accaduto nell’antichità a Socrate: e quante dottrine ed interpretazioni diverse non hanno cercato la loro giustificazione nel Vangelo! Ogni pensiero che si leva verso le regioni eterne presenta sempre, come la realtà, una molteplicità di aspetti ed è facile metterne in luce l’uno piuttosto che l’altro per mezzo d’un’interpretazione unilaterale. Questo vale sopratutto dell’interpretazione scettica, negativa, del pensiero kantiano, che ha avuto in ogni tempo numerosi seguaci e che è stata anche l’aspetto sotto il quale lo videro i suoi