Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
LETTORI
Eccovi un’azione giá nota che fa conoscere Perseo prima per
semideo, poi per figliuolo di Giove. Questa non è parafrasi e tanto
meno traduzione dell'Andromeda di Pietro Cornelio come può
far conoscere il confrontarle. In ciò che era convenevole al teatro
italiano, e ad un’opera in musica, si è bensì imitato il poeta francese,
nella maniera ch’egli stesso ed il suo paesano Racini hanno
imitate le tragedie greche e latine, ma non tradotte.
Di quanto si è qui disposto, si potrebbero rendere piú ragioni, ma altra non se ne vuol rendere se non questa dell’incontrare il genio de’ musici e quello del popolo.
Questa sorte di poesia è dipendente affetto dalla musica, ed è perfetta ogni volta che con diletto si canti, e con diletto s’ascolti.
Le parole non catoliche sono le appunto poetiche; in queste leggerezze di versi, per sempre maggior disprezzo degli Etnici, si ammettono i termini loro. In cose piú serie altramente si parla, ed in tutte altramente si crede.