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canzoni e madrigali amorosi | 55 |
x
l’amore incostante
Al signor Marcello Sacchetti.
Chi vuol veder, Marcello,
Proteo d’amor novello,
novel camaleonte,
a me giri la fronte,
ch’ognor pensier volgendo,
forme diverse e color vari apprendo.
Giá defender non oso
il mio fallo amoroso;
anzi l’error confesso,
la colpa accuso io stesso:
ma chi fia che raccoglia
sul corso fren de la sfrenata voglia?
chi d’un cupido amante
il desir vaneggiante
o circoscrive o lega,
che si move e si piega
lieve piú ch’alga o fronda
che tremi in ramo a l’aura, in lido a l’onda?
Non ha sol un oggetto
il mio bramoso affetto:
cento princípi e cento
trov’io del mio tormento;
sempre che vada o miri,
sempre ho nòve cagioni ond’io sospiri.
Ogni beltá, ch’io veggia,
il cor mi tiranneggia;
d’ogni cortese sguardo
subito avampo ed ardo.
Lasso! ch’a poco a poco
son fatto ésca continua ad ogni foco.