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contro il vizio nefando

Invettiva.

     Te chiamo in testimonio, o de’ mortali,
e di quanto qua giú nasce tra noi,
produttrice benigna e prima madre!
Tu, d’elementi pria caduchi e frali
composto l’uom, perché potesse poi,
d’ampia succession felice padre,
con vicende leggiadre
eternarsi in altrui, vaso formasti
distinto ed atto a ricettar quel seme,
che, copulati insieme,
stillar dovean tra dolci incendi e casti;
ma del precetto tuo l’ordin fecondo
prevaricò, contaminato, il mondo.
     Vide il secolo allor, guasto e corrotto,
in nodo abominevole giacersi
congiunti insieme una natura, un sesso;
e, con empi imenei, raccolse sotto
giogo strano e difforme uomin perversi,
l’un marito de l’altro, un letto stesso.
A l’orribile eccesso
tremò Natura, indietro il Sol fuggío;
pianser, dipinti di color vermiglio,

G. B. Marino, Poesie varie. 23