|
epitalami e panegirici |
341 |
Cosí vinto, l’invitto,
mentre trafigge e ’mpiaga,
cade e sovra la piaga
resta in battaglia il piagator trafitto.
Lentan nel gran conflitto
i cori ai sensi il freno;
vengon, tremando e sospirando, meno
gli spiriti anelanti;
cessan dai moti lor gli occhi tremanti.
L’alme sui vanni accorte,
tra quelle gioie estreme,
spiegando il volo insieme,
giá del cielo d’Amor vedean le porte;
e, morendo la morte
di quel piacer sí caro,
fôran giunte a bearsi ambi di paro;
ma, nel mirarsi in viso,
giudicano men bello il paradiso.
Amor, poscia che strinse
l’uno a pugnar con l’altro,
giudice accorto e scaltro
de la pugna dubbiosa, il vel si scinse;
e di sua man s’accinse
ne la benda a raccôrre,
quando vedesse alfin l’armi deporre
la bella coppia essangue,
de la prima ferita il primo sangue.