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versi di occasione | 313 |
lix
in morte
di Giambattista Guarini.
(1612)
«Pan, dio de’ boschi, è morto!». Aure serene,
portate intorno il doloroso grido,
qual di Naupatto in su l’estremo lido
udìro giá le solitarie arene.
Vedova Arcadia ed orfano Ippocrene,
afflitta patria e sconsolato nido,
fate il vostro Pastor pregiato e fido
pianger le selve ed ulular le scene.
Sfrondate i lauri, o boscherecci numi,
e la sampogna, ch’emulò la tromba,
penda tacita omai tra spine e dumi.
O dica sol, se mai talor rimbomba:
— Guarin, ti die’ la culla il re de’ fiumi,
la reina del mar ti dá la tomba. —