di celeste marito
fortunata consorte, e del tuo seme
serie verrá di generosi figli,
che di tutta la terra avran l’impero. —
Cosí dicendo, a Creta alfin pervenne;
dove, deposto il desiato incarco,
prese altra forma, e del bel fianco intatto
la zona virginal disciolse e scinse.
L’Ore il letto apprestâro, e quivi il frutto
colse d’amor. Poi, per memoria eterna,
Europa dal suo nome appellar vòlse
la piú bella del mondo e nobil parte.
Il tauro allor, che fu ministro e mezzo
de’ divini diletti, in ciel translato,
quivi da indi in poi cinto di stelle
verso Orione il destro piè distende;
con l’altro, curvo, il novo maggio attende.