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190 | parte quarta |
de’ salsi umori,
lungo il mar giace?
Ma come in pace
senza l’amato
pastore a lato
dorme soletta?
È forse Teti
dai piè d’argento,
ch’uscita è fuori
de’ suoi cristalli?
Ma quando mai,
lasciate l’onde,
viene a le sponde,
se non ignuda?
Forse è Diana,
che da la caccia
tornata stanca,
poiché i sudori
terse ne l’acque,
quivi si giacque?
però che in vero
suol la fatica
partorir sempre
sonno soave.
Ma non ha l’arco,
né la faretra,
e non ha punto
d’asprezza in volto.
Chi sa se fusse
Minerva casta?
Ma chi l’ha tolto
lo scudo e l’asta?
Fauni, aspettate;
ninfe, tacete!
deh! non rompete
quel sonnarello,