Pagina:Marino Poesie varie (1913).djvu/17


la bruna pastorella 5


LIDIO


A sé l’appella il gran pastor di Senna,
acciò ch’egli, cangiando
in tromba la sampogna,
possa intrecciar col verdeggiante alloro,
che gli cerchia la fronte, i gigli d’oro.
Quinci a varcar s’appresta
le gelid’Alpi e le profonde valli,
che ’l Rodano divide.

LILLA


Or certo c’ha ben donde
di Durenza e di Sorga Arno dolersi,
a cui dever confesseranno omai
il furto di duo cigni!
Ma che libro è cotesto,
che legato in fin oro hai sotto il braccio?

LIDIO


Se tu sapessi, o Lilla,
ciò che dentro contiensi, e ciò che in esso
v’ha di tue lodi espresso,
diresti ben che la pomposa spoglia
che l’adorna di fore è il minor fregio.
Due volte e due, partendo,
baciommi in fronte il mio Fileno, e poi
di questo, che qui vedi,
prezioso tesoro
mi fece erede e mi lasciò custode.
Deposito a me caro
sovr’ogni altra ricchezza,
dov’ei notò primieramente e scrisse