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ceni. A don Lorenzo Scoto — S’ incammina verso l’ Italia pag. cciv. Al signor Antonio Bruni — Lo invita ad andar con

lui a pranzo presso i conservatori di Roma . .»

CCV. Al signor Giovan Battista Parchi — Si lagna che Vincenzo Berò non abbia consegnate due copie

dell’ Adone al Priuli e al Contarmi»

ccvi. Al signor conte Fortuniano San Vitali — Si scusa di scrivergli brevemente, a causa delle sue occupazioni durante il conclave dopo la morte di Gregorio XV, e lo ringrazia d’un sonetto . .»

ccvn. Al signor Giacomo Scaglia — Occupatissimo a causa del conclave, non può inviare il Discorso sullo scriver lascivo-, e dichiara di ridersi deir.£r.y0tnina scritta contro di lui dal Camprelli ...»

CCViii. Al signor Bernardo Castello — Accusa ricezione d’uno schizzo, attende un dipinto di Raffaello e annunzia l’elezione di Urbano ottavo ....»

ccix. Al signor Giacomo Scaglia — Gli concede il diritto

di ristampare e vendere egli solo l ’Adone . .»

ccx. Al signor conte Fortuniano San Vitali — Ringrazia l’amico d’avergli inviato il ritratto, e si scusa di mandargliene in contraccambio uno assai brutto»

CCXI. A monsignor Giovan Battista Lauro, cameriere secreto di Nostro Signore — Ringraziamenti e complimenti»

CCXII. A don Lorenzo Scoto — Si lagna del silenzio dell’amico, discorre delle varie ristampe dell’ Adone e si ricorda a parecchi amici torinesi . . . .»

eexm. Al signor Bernardo Castello — Dá conto della convalescenza di Urbano ottavo e del Cardinal di

Savoia, e chiede un quadretto»

eexiv. Al signor Antonio Bruni — Consiglia all’amico convalescente di guardarsi la salute, intermettendo gli studi»

ccx V. Alsignor Giacomo Scaglia — Si duole d’una ristampa dell’Adone fatta in Bologna, e ringrazia Giovan Francesco Busenello della lettera scritta in sua

lode»

ccxvi. Al signor Antonio Bruni - Napoli — Consiglia all’amico, convalescente in Napoli, il soggiorno di

Mergellina»

ccxvn. Al signor Cardinal d’ Este - Roma — Lo prega di raccomandare al viceré di Napoli, duca d’Alba, Francesco Bruni»

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