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CIX
Al medesimo
Loda il primo capitolo della Nuova A rcadia del Gallicano e la prosa relativa, che lo precede. Imiterá, nello scrivergli, lo stile del Sannazaro;
lo prega di porre nelle sopraccarte alle lettere «Sempronio Vecchietti»
invece che «Tommaso Stigliani»; e invia una canzone sopra la ragion
di Stato, dedicata a Raffaello Torre.
Di Roma, [primi di] dicembre 1648.
CX
Al medesimo
Ancora del primo capitolo e della prima prosa della Nuova Arcadia.
È inutile affrancar le lettere, perché quel ladro del mastro di posta
cancella le parole «franco di porto» e se lo fa pagare egualmente.
Circa il conto della pensione mensile pattuita con esso Stigliani, egli è
creditore del Gallicano in ducati 95, di cui ha grandissimo bisogno.
[Di Roma, decernbre 1648].
CXI
Al medesimo
La terza prosa e i terzi versi della Nuova Arcadia sono migliori dei primi
e dei secondi. Ancora del conto della pensione.
Di Roma, 19 dicembre 1648.
CXII
Al medesimo
Bellissima la quarta prosa e il quarto capitolo della Nuova Arcadia. Soltanto non gli piace che Fileno sia allegoria di esso Stigliani. Ciò non
pertanto, è prontissimo a scrivere per l’opera la * dichiarazione delle
allegorie»: semplicemente bramerebbe di non firmarla.
Di Roma, 26 dicembre [1648],