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contorno ; oltre che quella di Vinezia non si condusse a fine, come toccammo di sopra. Il che al libro è stato gravissimo pregiudicio, se si riguarda che le stampe dell’altre cittá servono per le loro private contrade e le stampe di Vinezia servono per le contrade tutte del cristianesimo. E di qui è che tutti quegli scritti, che non si tornino ad imprimere in cotesta cittá, moiono, non ostante che s’imprimessero altrove in ogni luogo. Il che però poche volte avviene, atteso che tutti gli altri impressori prendano norma ed esempio da’ vineziani, e per ordinario ciò che non si ristampa in Vinezia non si ristampa in altre parti.

Con tutto ciò, il Baba, incoraggiato dalle spesse cerche de’ compratori, pur si provò a volerlo ristampare dopo il rifiuto del Ciotti. Ma ne fu fatto cessare e dal Lforedano?] e dal B[useneIIi?], pure partegiani acerrimi del Marino e seguaci suoi pertinacissimi e miei nemici gratis , cioè senza ch’io abbia loro, non dico fatto mai dispiacere alcuno, ma pur conosciutili; i quali per quietare esso Baba gli donarono cinquanta zecchini, raccolti per tassa volontaria da tutti i marinisti di Vinezia e di Padova e d’altri luoghi circonvicini. Ma questo tiro del B[usenelli?] e del L[oredano?] è uno scherzo a rispetto a quello del marchese Manso in Napoli ed a quello d’ un gran prelato in Roma, che per la sua potenza io non posso qui nominare; il primo de’ quali ha comperi in piú tempi piú di trecento Mondi nuovi e bruciatigli, ed il secondo tiene occultati appresso di sé da cento Occhiali ed un buon numero di Canzonieri.

Cosi finalmente io mi trovo esser ridutto a rimirar cogli occhi propri il calpestamento de’ miei stenti e Io strazio de’ miei sudori senza potervi riparare. Del che certamente io non mi dorrei punto se conoscessi che l’opere il meritassero, poiché a chi in effetto è morto altro non resta che se gli faccia se non dargli sepoltura. Ma, mentre per mille vive sperienze io mi certifico ogni giorno piú ch’esse dilettano e grandemente aggradano a qualunque spassionato le veda, non posso far di meno di non tribolarmene inconsolabilmente e di non adirarmi contra chi me le vuol sepelir vive. E se ben so di sicuro che questa iniqua violenza non sará per durar sempre (perciocché, morti