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tratanto, attonito dal gran favore ch’Ella m’ha fatto ed ubligatissimo alla sola benignitá che l’ha mossa, le fo un’umilissima riverenza.

[Bologna, giugno o luglio 1636].

CLVII

Al Cardinal Sacchetti, legato di Bologna


Congratulazioni per la sua nomina.

Le stelle, sto per dire, impazienti della vita privata di Vostra Eminenza, la vanno trabalzando di governo in governo, tanto che giunga la pienezza di quei tempi ne’ quali l’eterna previdenza le subordinará l’universitá di tutt’i governi. La giornata di ieri, nella quale giunse il felicissimo aviso della sua elezzione in legato di questa cittá, si può assolutamente e si potrá negli annali scrivere per una delle piú felici che mai spuntassero a questo popolo, perché (chiamo Dio in testimonio) si vide un giubilo cosi grande che il corso di mia vita non ne ha certamente veduto un pari. Io me ne rallegro con tutto l’affetto e con tutto lo spirito mio, e rendo umilissime grazie a Dio e al suo vicario di questo nuovo segno d’amore che, l’uno per l’altro, e l’altro in virtú dell’uno, hanno mostrato a questa patria. E con questo fine, rinovando all’Eminenza Vostra la svisceratissima professione dell’antica mia servitú e le dovute offerte di quanto può nascere dalla debolezza mia, le fo un’umilissima e cordialissima riverenza.

[Bologna, aprile 1637].

CLVIII

Di monsignor Cesare Fachinetti Gli raccomanda un suo fratello.

Il conte Innocenzio mio fratello testificherá a V. S. colla voce che io non ho in questo mondo signore che occupi tutto il mio cuore, l’affetto e la volontá mia piú di quello che faccia il mio