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IV

Al medesimo


Sulla stampa delle opere di Ulisse Aldrovandi, fatta per ordine e a spese del «reggimento» di Bologna.

Avisatemi subito, per grazia, in che termine stanno le opere dell’Aldrovandi, quale è l’ultima che si stampò, se ci è nissuno che abbia la cura di stamparne altre e che providenza o che pensiero abbia il regimento intorno a si fatto negozio. Perché quel dottor Quirino Cuogliero, uomo insigne e che forsi ha pochissimi pari in cristianitá, che giá stava in Bologna e che aiutava il Claudino a stampar le sue cose, ci attenderebbe. Egli è todesco ed è notissimo in Bologna. Il Cavazza o il Muratore ne daranno ragguaglio. Insomma vorrebbe sapere se, offerendosi, sarebbe ascoltato. Io vi dico che non ci è uomo maggior di lui né che potesse dar maggior sodisfazione in questo negozio. Questo vi dico: che è gran danno alla republica litteraria e gran preiudizio alla riputazione dell’Aldrovandi che si siano stampate quelle opere che spettano alla curiositá umana, e che la grand’opera delle piante, che può esser di tanto profitto al genere umano, resti indietro sepolta nell’oblivione, e vada a male una si gran fatica, con la quale quel grand’uomo avea trovate le migliaia e migliaia di piante per beneffizio della salute degli uomini.

[posteriore al 1605].

V

Al Cardinal Serafino Razzali Olivieri


Lo ringrazia di avergli fatto ottenere dal «reggimento» di Bologna la c grazia» di trecento ducati.

Di Bologna, li 18 febbraio 1607.