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senza colpa abbia patito per me; e dall’altra la voce che va spargendo quel furfante per coprir la sua invidia ed iscusare la sua malignitá, ch’io l’abbia con poesie ingiuriose ed infamatorie offeso nell ’onore delle sorelle. E Iddio sa se mai in alcuna scrittura di quelle mie burlesche ho trapassati i termini del ridicolo e della piacevolezza, parendomi questo un modo assai dolce per mortificare la sua arroganza. Né anche tant’oltre sarei trascorso, s’egli stesso con portamenti superbi e odiosi non mi avesse provocato. Or io son ricorso da S. A. e gli ho domandata in grazia la vita del malfattore, interponendovi anche l’intercessione de’ cardinali. Ma ha risposto di non poter far nulla infin a tanto che non esca sentenziato dalla mano del senato. 11 delitto veramente è brutto, enorme ed infame e da molte straordinarie circostanze aggravato. L’armi proibite sotto pena capitale, l’assassinio in strada publica, la ferita mortale dell’offeso, il caso pensato, il tradimento in persona d’un cavalliere della religione del duca e servitore di un cardinale ospite di S. A., sono tutte condizioni che inacerbiscono il caso. Perciò è opinione di tutti che se il Braida muore, costui fará un salto da tre piedi e con le spalle e le staffe al boia: se non morrá, per non esservi instanza di parte, potrebbe facilmente aver grazia di andare a far sonetti maritimi in vita con una penna da trenta palmi. Questo accidente mi ha si fattamente sbalordito ch’io non sono in me né posso ancora persuadermi d’esser vivo. Ho voluto darne conto a V. S., perché tome mio particolar patrone so che sentirá allegrezza ch’io abbia campato un pericolo cosí grande. Desidero che si sappia dagli amici e specialmente dal mio signor Stigliarli, il quale ha da scusarmi se, trasportato dalla passione, presi di lui il sospetto che presi, poiché doppo il successo di questo fatto ho saputo quel che prima io non sapeva, cioè che costui avea fatte non mica delle composizioni da burla ma delle pasquinate sfacciatissime e mandatele in qua e in lá. Basta, egli ha voluto ultimamente rendermi fischiata per fischiata, poiché in effetto ancora mi fischiano l’orecchie della sparata che fece la botta, la qual parve quasi una artiglieria. Credo che voleva darmi un graffe gnaffe e appendermi dietro i tricchi tracchi. Or, poiché la cosa è fatta,