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avanzati. Né per intiero compimento di cosí onorevole schiera altri mancava che il Marino, il cui fiorito e fertile ingegno, quando pareva che tutti i primi e sovrani luoghi di cotal professione fussero occupati, ci ha dato manifestamente a dividere che la mano di Dio non è abbreviata, con alzarsi a si sublime grado di gloria e con arricchir la nostra etá e la nostra lingua di tanti e si nobili parti quanti e quali si vedranno tosto comparire alle stampe.

Comandò Augusto ai presidenti delle provincie che non lasciassero strappazzare il suo nome da scrittori dozzinali. Ordinò Alessandro che niuno altro ardisse di dipignere la sua imagine che Apelle e niuno altro scolpirla che Lisippo. Né dovrebbono permettere i signori supremi che l’ombra degl’ingegni plebei intorbidasse il lume della lor gloria e che l’altrui indignitá avvilisse l’altezza dei meriti loro. Imperoché la poesia richiede singolaritá; e gli scritti di questi cotali o non si leggono o si leggono con riso, lá dove quelli degli uomini chiari e famosi e si leggono e si ammirano e vivono, e vive in essi la memoria di coloro che vi sono mentovati. Perciò, a dirne il vero, non conveniva allo splendore di quell’unico sole altra penna che di questa unica fenice, né doveva il piú degno prencipe di questa etá esser da altri cantato che dal prencipe della moderna poesia. E certo si come nelle azioni di quello si può oggi verificare l’idea ed il ritratto del vero prencipe da alcuno antico sotto incerto nome ombreggiato, cosí dai versi di questo si può raccórre il modello e l’essemplare dell’eccellente poeta, che la natura suol tanto di rado produrre e l’arte con tanta malagevolezza ridurre a perfezione. Ed oltracciò si come in quella favolosa selva incantata l’arbore innaffiata dal ruscello ed il ruscello adombrato dall’arbore scambievolmente insieme si compartivano il nodrimento e l’ornamento, cosí con bellissime vicende l’un di loro communica e somministra all’altro parte della propria qualitá: quello con gli spaziosi rami della sua protezione favoreggiando questo, e questo porgendo a quello con le vive acque della sua feconda vena vita immortale. Sará, per mia stima, questa nuova foggia di poetare imitata dagli spiriti studiosi, si