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rimembrando si gloriose ed eroiche operazioni, ripieno tutto di spiritoso ardimento, si solleciti e raccenda a calcar l’onorate vestigia del suo magnanimo genitore. Dono a V. A. quel che è suo e quel che di ragione le perviene; conciosiaché s’Ella dee dirittamente essergli erede nella grandezza dello stato e successore nella eminenza del valore, perché non dee parimente succedere nel retaggio delle paterne glorie, partecipando degli affetti, degli ossequi e delle fatiche di coloro che gli sono divoti? Essendo stato adunque l’auttore dal padre con tanti favori segnalatamente onorato e con si cortesi accoglienze e generose dimostranze prevenuto, conviene anche che l’opera sia dal figlio non solo umanamente accettata ma graziosamente gradita. Non presento io ora a V. A. cianciumi e scempiezze d’alcun barbaro e sazievole raccoglitor di seccagini, ma una composizione di quel Marino, il cui solo nome sarebbe, secondo che io aviso, bastevole a nobilitare qualunque scrittura per se stessa vile. Potrebbe forse da questa dedicatura distornarmi la picciolezza del volume, s’io non sapessi che il suo discreto giudicio non pesa le cose con la bilancia della quantitá, ma col compasso della qualitá le misura. Vaglia questo poco d’inchiostro in queste poche carte sparso come per un’arra o pegno di quel molto ch’egli ha in animo di spendere per sodisfare in parte alle sue obligazioni. Suole il nuotatore, prima che lunge da terra di lanciarsi a mezzo golfo si arrischi, colá dove il mare non è molto profondo e dove il piede tocca l’arena, vicino a riva, provarsi. 11 guerriero, prima che con la spada di filo in publico e pericoloso duello entri a combattere, con la smarra imparando a segnare i colpi, nel giuoco della scherma si essercita. Il musico, prima che con alta e chiara voce il canto distingua, con qualche scherzevole e fugace passaggio le corde ricercando, l’altrui orecchie dispone. Il dipintore, prima che con terminati profili le sue figure colorisca, in rozzo dissegno o con carbone o con gesso oscuramente l’abbozza. Ed il poeta, avendo intenzione di tessere assai piú lunga tela de’ fatti del serenissimo don Carlo Emanuello, prima che in piú diffuso trattato si distenda, ha voluto quasi per un cenno f ibricarne questo picciolo poemetto. Ma non