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dove innumerabili pregi in guisa di tante gemme maravigliosamente rilucono, non abbiano anche poi le ninfe ed i pastori che per gli ampi ed ameni prati della poesia sogliono spaziarsi, con tesserne qualche vaga ghirlandetta, da accrescerne alle lor chiome fregio ed ornamento?

Io per me fermissima opinione porto eh ’essi non abbiano da essere sdegnati da chi che sia, quando Ella non isdegni di aggiugnerli al numero degli altri suoi onori, i quali sono tanti e si fatti, che non può per mio aviso circoscriverli il breve spazio di questo picciolo foglio.

Lascio lo splendor della famiglia, la quale, quando mai non fusse tanto antica quanto ella è, per essere stata in quel pregio e grado che si sa tra la romana nobiltá presso a settecento anni addietro, di che fede rendono, oltre alle storie, le antichissime memorie de’ marmi che in molte chiese di Roma se ne veggono; quando anche prodotto non avesse quell’ Orazio cotanto mentovato dagli scrittori, il quale nella detta cittá ebbe a rinovare in se stesso la dignitá consolare e fu di vero (per non uscire della ’ntrapresa somiglianza) il fiore del latino ardimento; quando non fusse chiara ed illustre per tre cardinali, e particolarmente per Gregorio Crescenzio, delle cui ottime qualitá nella libreria vaticana si leggono tante onorate pistole scritte giá da papa Onorio terzo al re di Dacia nella sua legazione a quel regno, le quali chiara e manifestamente dánno a divedere a chiunque ha fior d’ingegno di quanto valore e possanza fusse in que’ tempi questa casa; — sarebbe, secondo che io stimo, a bastanza celebre solo per avere in essa fiorito il signor cavaliere Ottaviano Crescenzio, padre di V. S. illustrissima, suggetto il quale non lascia in sé desiderar parte o condizione alcuna pertinente ad uomo di alto intelletto, di profondo giudicio, di maturo senno, di compiuto valore e sopra tutto di somma destrezza ne’ publici e ne’ privati maneggi.

Taccio ancora qui della signora Salustia, madre di V . S. illustrissima, specchio limpidissimo della onestá, della pietá e della bontá cristiana e discesa dalla nobilissima famiglia de’ Cerrini, dal cui ceppo si come rivoli da chiarissimo fonte si sono