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non si guasti, e la raccomandi alla posta. Se le do soverchie brighe, accusi la mia indiscrezione, ma scusi la mia confidenza. R le bacio le mani.

Di Torino [1613 o 1614].

LXXXVII

Al medesimo

Ancora dei disegni dello Schidoni e del Malosso.


Il disegno del signor Schidoni è aspettato da me con tanto disiderio, che vo contando l’ore della tardanza e me ne struggo di sfinimento. V. S. gli ricordi che i favori promessi quanto sono piú accelerati tanto sogliono essere piú cari ; onde lo ripriego a voler contentare la mia aviditá e liberarsi dalla mia seccagine. Se l’altro disegno del Malosso si potrá avere, lo riconoscerò con obligazione particolare dalla diligenza di V. S. e dalla intercessione dell’ illustrissimo signor conte di San Secondo, a cui rendo infinite grazie dell’ufficio favorevole fatto con l’uno e con l’altro. Per celebrar la Tromba vorrei ben essere una tromba sonora e chiara, ma a! presente mi ritrovo tanto impedito che dubito di non poter compiacere all’amico né servire a V. S. se non tardi. Scusimi per ora e dia la colpa di questa dilazione a molti miei travagli, da’ quali tosto ch’io incominci alquanto a respirare non mancherò d’effettuare quanto mi comanda. E con tal fine le bacio le mani

Di Torino [1613 o iór4j.

LXXXVIII

Al medesimo

Insiste pel disegno dello Schidoni.


Ho piú volte scritto a V. S., ma non ne ricevo risposta. Desidero intendere se il disegno del signor Schidoni si può avere o no, e come la passa con la sua indisposizione. Qui