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35.quand’ella prese a proferir possenti
con lungo mormorio carmi e parole;
e bisbigliando i suoi profani accenti,
atti a fermar nel maggior corso il Sole,
il corpo s’impinguò di quegli unguenti,
onde volar qual Pipistrello suole,
e per la cui virtú spesso s’è fatta
Cagna, Lupa, Lèonza, Istrice e Gatta.

36.Sovra un monton vie piú che corvo nero,
che la lana e la barba ha folta e lunga,
monta, ed acconcio ad uso di destriero,
vuol che ’n brev’ora a Babilonia giunga.
Quel piú ch’alato fólgore leggiero
per l’aria va, senza che sprone il punga.
Ella a le corna attiensi, e non le lassa:
cavalca i nembi, e i turbini trapassa.

37.Nata tra quel Soldano era pur dianzi
e ’l Re d’Assiria aspra discordia e dura,
e venuti a giornata il giorno innanzi,
colma di morti avean la gran pianura.
Giacean de’ busti i non curati avanzi
sparsi sossovra in orrida mistura,
e gonfio con le corna insanguinate
a lavarsi nel mar correa l’Eufrate.

38.Le campagne dintorno e le foreste
son di tronchi insepolti ingombre e piene.
Veggionsi tutte in quelle parti e ’n queste
porporeggiar le spaziose arene,
fatte d’ésca crudel mense funeste
a Lupi ingordi, ed altre Fere oscene,
ch’a monte a monte accumulate in terra
le reliquie a rapir van de la guerra.