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ALLEGORIA

Dalla Gelosia, che va col suo veleno ad infettare il cor di Marte nel colmo de’ maggior trionfi, si conosce che niun petto per forte che sia, ed in qualsivoglia stato, può resistere alla violenza di questa rabbia. Dal Cagnolino, che lusinga e guida Adone, si discopre l’affetto verso le cose terrene, da cui si lascia l’uomo assai sovente trasportare alla traccia de’ beni temporali, ombreggiati nella Cerva dalle corna d’oro. Il Serpente guardiano del passo, cangiato dalla Maga in sì fatta forma, dimostra il misero stato di chi cerca l’occasioni del peccare, per la qual cosa perdendo l’umana effigie, ch’è ritratto della divina somiglianza, vien condannato a vivere bestialmente nelle tenebre come cieco. Nel Giardino della Fata de’ tesori, tutto piantato d’oro, e seminato di gemme, ci viene espressa la commodità delle ricchezze, che son di notabile importanza a conseguir le lascivie. Falsirena travagliata da due contrari pensieri, vuol dinotarci l’anima umana, agitata quindi dalla tentazione dell’oggetto piacevole, e quinci dal rispetto dell’onesto. Le due donzelle che la consigliano, ci figurano la ragionevole, e la concupiscibile, che ci persuadono quella il bene, e questa il male.