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NOIA AL TESTO

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malguidato, malnato, malpolito, malsecuro, maltolta, eoa poche oscillazioni, che abbiamo naturalmente rispettato nella nostra trascrizione: mal atto [I 122, 2], mal tinto [XX 291, 4], mal saggio [XIX 195, 3] cui abbiamo, eccezionalmente, uniformato l’ambiguo malsaggio di I 30, 1 e XIII 120, 3). Piú interessante e significativo è tuttavia l’impiego di grafie quali laqual, loqual, delqual .... che potrebbero riflettere una suggestione francesizzante. Né va trascurato quelche, o la serie mestesso, seslesso.

Nella trascrizione, si sono adottate in genere le forme disgiunte, anche per non influire, quando fosse il caso, sulla ragione fonetica, e per non distrarre il lettore con troppo frequenti forme ostiche. Abbiamo rispettato la serie dei composti ( verdescuro , maldifeso ...) e alcune grafie tradizionali ( dapoi, maisempre).

Si sono uniformati all’uso corrente accenti ed apostrofi, introducendo la distinzione, ignota all’originale, di accento acuto o grave. Si sono, da ultimo, con criteri di economia, introdotti alcuni accenti o apostrofi in funzione diacritica.

V’è da dire, finalmente, della dieresi. La versificazione mariniana rientra, anche per questo rispetto, in un quadro rinascimentale in tutto assestato: per il lettore pratico non vi sono per lo piú sorprese, né difficoltá di scansione. Si è tuttavia ritenuto opportuno segnare sistematicamente la dieresi.

18. - Interventi congetturali

Siamo alla fine del cammino. Restano da notare pochi emendamenti da noi apportati al testo.

IV 65, 6 Quindi di sterpi e selci aspra e silvestra pende sassosa e rigida pendice, rigida sí, eh’a pena s’assecura d’abitarvi l’orror con la paura.

Considerando che il Marino evita certe meccaniche riprese da cantastorie, abbiamo introdotta la variazione « ripida/rigida »

IV 210, 8 Ella di quel dolor la somma spiega e sue ragioni ad aiutar le prega.