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12. Varianti grafiche di V
Si può quindi venire a una sezione piú vistosa e abbondante, quella delle frequenti oscillazioni nell’uso delle doppie o delle scempie (« commun / comun * « sollenne / solenne»), notando subito la spiccata predilezione (non senza curiose ipercorrezioni) di V per lo scempiamento. È questa materia, si sa, particolarmente delicata, soprattutto in presenza di un uso, come quello del Marino, tutt’altro che vincolato a un modello normativo, e suscettibile, nella pronuncia (a parte l’esempio contraddittorio ma suggestivo della tradizione a stampa), dell’escursione che si può immaginare in un italiano meridionale vissuto, dopo i trent’anni, a Roma a Ravenna a Torino a Parigi; senza contare, nei termini di questa situazione, la relativa libertá che uno scrittore cosí attento ai timbri del verso avrá saputo preservarsi. (Al limite, avremo in P un isolato tirrania : « prigionia grata, e tirrania soave » [XI 38, 2], che per la sua eccezionalitá, nella presente edizione abbiamo mantenuto ; V, eccedendo nell’intervento, leggeva: «tirania»; e si cfr. XIX 129, 2 [dove P = V] Vertutine) con Netunno adorna e mesce).
Di fronte a queste segrete e capricciose affinitá, conviene all’editore moderno, nei limiti del ragionevole, osservare la dizione originaria, nelle sue stesse irrequietudini.
Ecco dunque l’elenco dei casi rilevabili (la forma di V è quella fra parentesi) :
affisso (affiso) [XX 39, 8] (ma VI 177, 5: « affiso/affisso ») ; alleggerito (allegerito) [I 36, 2]; ammirarlo (amirarlo) [II 126, 8];
baccino (bacino) [Vili 7, 6] (ma X 4, 6 « abbaccinata » P e V’);
cappanne (capanne) [II 35, 6];
cappannetta (cappanetta) [XIV 269, 4];
cappèlli (capelli) [XX 363, 6];
commun (comun) [XX 301, 6];
communicarsi (comunicarsi) [V 80, 2];
drappello (drapello) [XX 308, 1];
ferrigna (ferigna) [XX 449, 1];
giannetto (gianetto) [XX 378, 1];
illeggittimo (illegittimo) [XII 257, 2] ( illeggittimo è la forma normale nel Marino, e cosí leggittimo); illeggittimi ( illegUimi ) [IV 244, 6]; innaffiar (inaffiar) [I 97, 8];