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però postuma, la Strage de gl’innocenti, proprio in grazia della sua misura di poemetto, della sua natura mediana). Non v’è bisogno di pensare che materiali approntati per l’uno o l’altro di questi progetti venissero progressivamente dirottati sull ’Adone; vero è piuttosto che l’Adone fu a un dato momento assorbito dall’idea del « poema grande ». Il « nuovo genere non piú tentato da’ volgari * è quello che Chapelain avrebbe cercato di giustificare come poènte de paix. Anche se, intendiamoci, una giustificazione vale l’altra.

Se, davvero. Marino avesse avuto in progredita fase di elaborazione un altro «poema grande », alternativo all’Adone, e mettiamo pure che fossero le fantomatiche Trasformazioni, è certo che questa carta sarebbe stata giocata con decisione, per disbrigare l’Adone dall’assedio degli avversari e la propria fama dalla identificazione con quel poema che — ora appariva chiaro — non ce l’avrebbe fatta, sui tempi brevi, a sfondare. Né sará da far troppo conto del celebre rogo al quale, in punto di morte. Marino avrebbe dannato i suoi manoscritti: intanto, perché né le Trasformazioni («... e qui si spiegavano tutti gli arcani della occulta filosofía sotto l’amenitá di forse otto mila favole ... ») né, mettiamo, la Polinnia («... incominciando il poeta dagli elementi e passando poi ordinatamente dai misti imperfetti a’ piú perfetti, abbraccia quasi tutte le creature dell’universo ... infino a tanto che di sfera in sfera ... arriva allo stesso Iddio ... ») parrebbero da condannarsi, col resto, come opere erotiche; poi perché, se Marino volle farla da Marone fino alla fine, non sarebbero certo nemmeno a lui mancati gli inevitabili Vario e Tucca. Ma si saranno perdute, queste opere, nell’eruzione che distrusse, nel ’700, i manoscritti mariniani, finiti in una villa alle falde del Vesuvio? Tutto può essere, ma non sembra probabile che in quel tesoro nessuno avrebbe, per quasi due secoli, messo le mani, a trarne (se ci fosse stato) il ghiotto boccone d’un Marino filosofo e cosmologo.

3. - Dal poemetto al « poema grande »

La prima notizia che di un Adone si incontri nelle lettere mariniane stabilisce un precoce, significativo abbinamento della parabola del bel giovinetto amato da Venere con temi e coloriti astrologici e occultistici. « Starò aspettando la nota della direzione astrologica per l’Adone ... » [lett. n. 32]. Gli interessi per l’astrologia, per la cabala,