Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. II, 1977 – BEIC 1871053.djvu/740


443.Cosí diss’ella, e si ritrasse poi
in quel contegno suo dolce e severo,
quando: — Poi che cosí comandi e vuoi —
cominciò rispondendo il Cavaliero —,
de’ miei, simili in parte ai casi tuoi,
che sono ancor meravigliosi invero,
con non lungo sermone a darti conto,
feritrice mia bella, eccomi pronto.

444.Ardean tra ’l Re Francone e ’l Re Morgano
guerre crudeli e mortalmente orrende,
e d’aspri assalti ognor con l’armi in mano
alternavan tra lor fiere vicende.
Dominava il primier tutto quel piano
che ’n fin da l’Alpi ai Pirenei si stende.
L’altro reggea de la maggior Brettagna
quanto paese il gran Tamigi bagna.

445.Vennero alfin tra questa parte e quella
per maritaggio ad amicar le spade,
e ’l Re Gallo al Bretton diè la sorella,
Fiordigiglio, che fior fu di beltade,
Fiordigiglio gentil, di cui piú bella
non ebbe il mondo in questa o in altra etade
dal lucid’Orto a l’Occidente oscuro,
da l’umid’Austro a l’agghiacciato Arturo.

446.Ambiziosa di cotanto bene
Anglia con generai pompa festiva
la ricettò ne le beate arene,
com’a sposa reai si conveniva.
Felice chiama, e fortunata tiene
la disgiunta dal mondo estrema riva,
dove seco traendo un dí novello
sorge al cader del Sole un Sol piú bello.