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379.Salvo la fronte, ove per mezo scende
candidissima riga, è tutto soro.
Barde ha purpuree, e di purpuree bende
gli fa ricco monile arnese moro.
Sonora piggia e tremula gli pende
giú da la sguancia di squillette d’oro.
Alto la staffa, e coturnato il piede
con lungo sprone il Cavalier lo fiede.

380.L’abito del Guerrier che segue appresso
è di sciamito azur, fatto a fogliami,
e di gigli minuti un nembo spesso
v’è sparso, il cui contesto è d’aurei stami.
Sculto in mezo a lo scudo ha il fiore istesso
un Giglio sol, maggior che ne’ riccami.
Ed erge per cimier di gemme adorno
il sollecito augel eh’annunzia il giorno.

381.Governa il fren d’un gran Frison cortaldo,
ch’è del color del dattilo maturo,
a par d’un monte, ben quartato e saldo,
e tre talloni ha bianchi, e l’altro oscuro.
Mostra ne l’occhio il cor focoso e caldo,
segna la fronte nera argento puro;
e col piè forte, e col gagliardo passo
stamperia le vestigia anco nel sasso.

382.Petto largo ha tre spanne, e doppia spina,
e corta schiena, e spaziosa coda,
bocca squarciata e testa serpentina,
di corno terso unghia sonante e soda.
Leva a tempo e ripon quando camina
le grosse gambe, e le ripiega e snoda.
Tremoto è il nome suo, però che ’n guerra
ciò ch’urta abbatte, e fa tremar la terra.