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23.— La Dea del terzo Cielo in rimembranza
del morto Adon, c’ha tanto amato in vita,
de’ sacri onori la pietosa usanza
per tre giorni continui ha stabilita.
Oggi, ch’è il primo, a l’arco ed a la danza
con bella pugna i concorrenti invita.
Negli altri duo vuol che si venga in mostra
a la lotta, a la scherma, ed a la giostra.

24.Ben fian de la vittoria i pregi tali
che non saranno invan sparsi i sudori,
né poveri di palme trionfali
invidia avranno i vinti ai vincitori.
Chiunque in guisa indrizzerá gli strali
che riporti in colpire i primi onori,
o per valore, o per Fortuna avegna,
ricompensa de l’opra avrá ben degna.

25.Quella faretra avrá che colá pende
e di sagrí vermiglio ha l’ornamento,
con quell’arco di bosso, a cui risplende
l’un capo e l’altro di polito argento.
Chi piú vicino al primo il segno offende
d’un nobil dardo rimarrá contento.
D’ebeno è l’asta, e ’l ferro è di tai tempre
che qualvolta ferisce, uccide sempre.

26.Barassi al terzo d’immortale alloro,
degna non pur d’Arcier, ma di Poeta,
ghirlanda, che le fronde ha messe ad oro,
attorta a un cordoncel di verde seta.
Pia poscia di colui ch’avrá tra loro
l’ultimo grado in accertar la meta
spiedo di duro e noderoso cerro,
ch’arma la punta di lucente ferro. —