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387.Secondavano i primi anco altri cento
gravi le destre di spadoni e d’azze,
ch’avean di puro e ben forbito argento
le celate, le targhe, e le corazze.
Seguiva allin per terzo un reggimento
d’aste ferrate e di ferrate mazze,
e vario di color da l’altre truppe
neri gli arnesi avea, nere le giuppe.

388.Al tergo di costor cento Arieti
con cento Tauri di color simili
moveano il passo tardi e mansueti
con teste chine, e con cervici umili.
Aveano indosso serici tapeti,
aurei frontali intorno, aurei monili,
d’appio secco le corna inghirlandati,
e di vermiglio vel gli occhi bendati.

389.I Sacerdoti ancor son altrettanti
di coltella forniti e di securi,
con cui di forma e d’abito eleganti
cento donzelli, c’hanno i volti oscuri,
spiche di nardo, foglie d’amaranti
e calami di casia eletti e puri
portan con lento piè premendo il calle
dentro vasi gemmati in su le spalle.

390.Fanciulle arrecan poi candide e bionde
di lagrime di mirra altre vasella,
e sostien del licor, ch’entro s’asconde,
mille dramme di peso ogni donzella.
E non men che i primier, son le seconde
guernite di livrea splendida e bella.
Vermiglia han quelli in fin a’ piè la veste,
scorciate in bianca tunica van queste.

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