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355.Geme la terra intorno, e ’l bosco, ch’era
si ricco dianzi di verdure e d’ombre,
impoverito di sua pompa altera,
concede altrui le vie libere e sgombre;
e rischiarando la caligin nera,
or che raro arboscello ha che l’adombre,
senza invidia del prato, e fuor de l’uso,
scopre agli occhi del Sole il grembo chiuso.

356.Intanto pria ch’a sepelir si porti,
il letto si compon lugubre e mesto.
L’infima parte ha sovra rami attorti
di verdi strami un piumacciuol contesto.
Di sovra tien de’ piú bei fior degli orti
molle orditura il talamo funesto.
L’ordin supremo è poi di gemme e d’ori
e di glebe d’incenso e d’altri odori.

357.La coltra che ’l ricopre è cosí grande
che ’ntorno giú dal letticciuol trabocca,
e da capo, e da piedi, e da le bande
con le falde cadenti il terren tocca.
È d’un bruno broccato, il qual si spande
sovra tela d’argento e si disfiocca,
e d’un fregio di perle ad òr commiste
riccamato ha il gran lembo a quattro liste.

358.Son de l’istesso i morbidi origlieri
dove il morto fanciul la testa appoggia:
han pur di fosca seta i fiocchi neri,
e son trapunti a la medesma foggia.
Sparsa in su ’l volto i faretrati Arcieri
gli hanno di rose una vermiglia pioggia,
e gli ha la piaga del costato orrenda
fasciata Amor con la sua propria benda.