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55.Ciò fatto, del cacciar l’ordine dassi,
e la guardia s’assegna ad ogni strada,
acciò che quando a dar l’assalto avrassi
senza bisogno altrove altri non vada.
Ciascun guarda il suo posto, e tutti i passi
son omai chiusi, ove ’l camin si guada.
Intenti e presti a custodir gli aguati
stan su l’aviso i Cacciatori armati.

56.Qui comincia a levarsi il romor grande,
di latrati e di gridi il Ciel risona.
Rimbombo tal moltiplica e si spande,
che la selva stordisce, e l’aria introna,
e fa per entro, a fronte, e da le bande
degli arbori tremar l’ampia corona,
ed Eco risentir, che ’n quelle tane
raro o mai non rispose a voci umane.

57.Ecco vulgo smacchiar fuor de le cove
di mansuete fere ed innocenti.
La Lepre vile in dubbio il corso move,
né ’l timido Coniglio i passi ha lenti.
Sparsi van quinci e quindi, e non san dove
de’ vecchi Cervi i fuggitivi armenti.
Sola la Volpe astuta il piè sospende,
ch’ad ingannar l’ingannatore intende.

58.Ma ’l tropp’ardito Adon, che d’aver crede
altrettanto valor, quant’ha bellezza,
di fugace animai minute prede,
quasi indegne di lui, disdegna e sprezza.
Fieramente leggiadro andar si vede,
ed a prove aspirar d’alta prodezza.
Bella ferocitá nel suo bel viso
aspreggiato ha d’orgoglio il dolce riso.