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91.Quel che piú si rileva in mezo al viso,
si curva sí, ma nel curvarsi è parco,
e de’ duo fini estremi, ond’è diviso,
l’un si risolve in punta, e l’altro in arco.
Serra e disserra il labro al dolce riso
di finissimo cocco un picciol varco,
lá dove chiude Amor rare a vederle
tra due sponde di rose un mar di perle.

92.Bianco damasco di diamanti asperso
lungo al tallone, a la cintura angusto,
c’ha d’armellini candidi il riverso,
e scorciato il collar, gli copre il busto,
e scopre ignuda del bel collo terso
la neve, ond’anco il gel fora combusto;
del medesmo è il cosciale, e ’l guernimento
un passaman di martellato argento.

93.Berretta ha di fin or cerchiata in testa
d’un terzopel che parimente è bianco,
ed havvi sú d’un Aghiron la cresta,
che le ’mpenna la rosa a l’orlo manco.
Collana di rubin tutta contesta
gli orna la gola, e simil cinta il fianco.
Scarpe ha nel piè d’innargentate squame,
cui fan boccole d’oro aureo serrarne.

94.Rimirato, ammirato (e se n’accorge)
espon se stesso a publica censura,
né la stella d’Amor quando risorge
in su i principii de la notte oscura
tanto di luce a l’Hemisperio porge,
quant’ei n’apporta intorno a quelle mura;
e nel primo apparir parve l’Aurora,
che co’ raggi del Sol spuntasse allora.