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71.— Molto del vostro ardir mi meraviglio
o voi che ’nvan v’affaticate tanto,
osando andar contro il divin consiglio
manifestato in questo giorno santo.
Render a Citherea grazie, ed al figlio
devreste, alzando al Cielo il core e ’l canto,
che degnati si son visibilmente
un miraeoi mostrar tanto evidente.

72.E voi col Ciel cozzate, e presumete
di contraporvi a la Reina nostra,
conturbando la publica quiete,
quando si chiaro il suo voler si mostra.
Ch’abbia nulla a valer qui non credete
o la possanza o la superbia vostra,
nobiltá, signoria, grandezza o stato,
se non vi chiama a questo scettro il fato.

73.Non è scrutinio questo, alti Baroni,
in cui possa giovar fraude o prudenza,
che con pratiche varie e fazzioni
cerchi di superar la concorrenza,
o tenti altrui di suburnar con doni
per ottener le voci a compiacenza,
perché i giudici degli Dei sovrani
assai diversi son da’ nostri umani.

74.Colui che deve agli altri esser preferto,
determinato è giá lassú ne’ Cieli,
e ’l modo del conoscerlo n’è aperto,
quantunque il nome ancor non si riveli.
Abbiano per destin costante e certo
questa sentenza insomma i suoi fedeli,
ch’altri non sará Re, se non quel solo
che da la Dea fu scelto, e dal figliuolo.