Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. II, 1977 – BEIC 1871053.djvu/274


39.Deli se ne’ patrii tetti a prender posa
le tue piante raminghe il Ciel raccoglia,
pregoti, aventuriera aventurosa,
che le venture mie spiegar mi voglia.
Né mi tacer qualunque infausta cosa,
ben che sia per recarmi affanno e doglia.
S011 sí avezzo a languir, che poco deggio
o nulla piú temer quasi di peggio.

40.Fu chi mi disse astrologando, ch’io
ho le fila vitali inferme e corte,
e trovò ch’è prefisso al viver mio
su ’l fior degli anni un duro fine in sorte,
e che per violenza un mostro rio,
una fera crudel mi dará morte.
Vedrò, s’a que’ pronostici malvagi
si conformano ancora i tuoi presagi. —

41.— De la Chiromanzia l’alta scienza —
la bellissima Zingara rispose —
tien con l’Astrologia gran conferenza,
sí perfetta armonia l’arti compose,
per la scambievol lega e rispondenza
c’han le terrene e le celesti cose,
e per la simpatia bella che passa
tra la sovrana machina e la bassa.

42.Ma perché i suoi principii ha piú vicini
de l’altra, i suoi giudici anco ha piú certi,
procedendo da’ prossimi confini
del corpo istesso umano i segni aperti,
onde d’investigar gli altrui destini
prendon notizia i Chiromanti esperti.
L’esperienza poi con lunga cura
de l’osservazlon l’arte assecura.