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395.Dopo questo parlar dolce l’abbraccia,
dolcemente la stringe al sen materno,
e baciandole or gli occhi, ed or la faccia,
scopre gli effetti de l’affetto interno.
Poi con Dorisbe sua Sidonio allaccia
in nodo indissolubile ed eterno,
dandogli a pien quanto piú dar gli potè,
la persona in consorte, e ’l regno in dote.

396.Del Re suo padre sovragiunti a questi
rischi dal giorno innanzi erano i messi,
ma taciturni, e sbigottiti, e mesti
stavano a cosí miseri successi.
Tosto che i casi lor fur manifesti,
il proprio affar manifestare anch’essi,
e con parlar facondo ed efficace
n’impetrár meglio e parentela, e pace.

397.Ma qual mai si trovò gioia compita,
cui non fusse il dolor sempre consorte?
o quando il dolce de l’umana vita
lasciò giá mai d’avelenar la morte?
Ecco, mentre la festa è stabilita,
novo scompiglio intorbida la Corte,
perch’ad Argene inaspettati avisi
recati son de’ duo nipoti uccisi.

398.Di Filauro e Filora i servi erranti
poi che piú giorni senz’alcuno effetto
cercaro i lor Signor, con doglie e pianti
tornando riscontrarono un valletto,
il qual traeano a la Reina avanti
tra cento nodi incatenato e stretto,
ch’a piú d’un segno e d’un indizio aperto
ch’ei fusse l’uccisor tenner per certo.