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43.Lampeggia sangue, e d’un pallore oscuro
tinto lo scudo, smisurata mole,
vibra balen, che torbido ed impuro
le stelle attrista e discolora il Sole.
Guernito il busto ha pur di ferro duro,
e preme il carro in cui combatter suole;
e duo corsieri e duo, legati al paro,
tirano il carro, ch’è di terso acciaro.

44.Viensene accompagnato il fiero Auriga
da trombe infauste e da funeste squille.
Macchia il suolo in passando, e sparge e riga
tutto il sentier di sanguinose stille.
Rossa vie piú che fiamma è la quadriga,
e da le nari ognor spira faville,
e pieno il carro tutto è di sculture
animate di nobili figure.

45.Opre ancor non seguite, istorie e cose
non avenute, e di non nate genti,
ch’or sono in quest’etá le piú famose,
èranvi incise allor, come presenti.
E l’indovino Artefice vi pose
note assai note, e ben intesi accenti,
che scritti conteneano i nomi eterni
de’ maggior Duci antichi, e de’ moderni.

46.Non so in qual sacro fonte immerse il labro,
o in qual libro divin gli annali lesse,
si che ’l fato precorse il dotto fabro
quando il futuro in vivo intaglio espresse.
Imprese varie nel metallo scabro
molt’anni pria che fussero successe
finte avea con tant’arte e magistero,
che gli occhi dubitavano del vero.